Napoli in Blu
Ad alcuni uomini tocca plasmare forme, darne un contenuto o soltanto verità reali e il nostro pittore
è uno di questi uomini, di carpire un'immagine, un volto, un oggetto, un luogo, un panorama,
che va aldilà dello sguardo e che riproduce con pochi tratti e poche linee, lasciando il bianco
similitudine della luce, che diviene, a questo punto, essenza di una vita vissuta e che vive ancora,
infatti oltrepassa se stessa. Ed un colore preso dal mare e intinto nel cielo e creandone segmenti,
curve, solchi... ripeto NOI, perché ci identifichiamo, li riconosciamo, ci siamo già stati, li abbiamo vissuti.
Così il sudore madido di lino dei supporti esangue si disperde come languidi sapori, profumi e
fragranze che assaporiamo in noi, meravigliati spettatori protagonisti, partecipanti statici di
un itinerario di immagini che emozionano per la ricchezza che esprimono, passanti ignari che
realizzano affacciandosi all'emozioni dei ricordi e forgiati all'istinto delle memorie.
Così Napoli tra tratti di opere e ritratti di anime riecheggia dei versi di Antonio De Curtis:
"...Sta Napule, riggina d' 'e ssirene,
ca cchiù 'a guardammo e cchiù 'a vulimmo bbene.
'A tengo sana sana dinto 'e vvene,
'a porto dinto 'o core, ch' aggia fà?..."
di Marco Fiore