Palazzo Cusani

Imprimere la vita!

Scrutare, osservare e imprimere sulla carta singoli elementi d'identità macrocosmiche; uomini, donne, sguardi enigmatici che riflettono intenti a noi misteriosi, movenze che ricordano gli attimi impercettibili della riflessione precedente un'azione. Generali e soldati che osservano per agire, uomini virili pronti all'impresa titanica, fanciulle nel pieno della loro consapevole bellezza che ci lasciano intuire le armonie dell'animo umano. Un cosmo corredato da oggetti inanimati che circondano la storia e la vivono con un'utilità funzionale alle umane creature.

L'artista, in questo viatico di osservazione acuta, si fa interprete di un mondo a lui lontano che lo tange, limitandosi a captare le silenti richieste e sigillarle indelebilmente coi colori. Piccoli particolari posti in sequenza, scorporati dal loro originale contesto, divengono ora un atlante della memoria. Si perpetuano non più quelle emozioni ormai racchiuse nei meandri della storia, bensì i sentimenti che l'artista ha catturato nel suo acclimatarsi col luogo prescelto e che ci ha voluto trasmettere per far sì che ogni singolo fotogramma diventi un vivo ricordo. Tali sono gli intenti di Christophe Mourey che, attraverso 216 disegni, ha tessuto il cuore architettonico e strutturale di Palazzo Cusani a Milano. Il suo è lo sguardo del contemporaneo orientato a catalizzare forme di vita, in questo caso inanimata, per renderli oggetti viventi grazie all'ausilio del disegno e delle successive sensazioni che suscitano nell'osservatore.